4,5 miliardi di euro! Questa è la somma che i francesi hanno perso in sei anni su siti di commercio illegale. Una cifra stravagante che non può che suscitare i sospetti dei commercianti online, direttamente interessati dal fenomeno della truffa. Soprattutto perché i delinquenti non sono ancora pronti a sistemarsi
Numeri che terrorizzano
Dal momento che i risparmi non producono più molto, sempre più persone hanno iniziato a fare trading online. Una pratica che oggi è conosciuta come “la” soluzione per fare soldi facili, ma che, dietro le sue promesse, comporta anche notevoli rischi. In particolare, non tutti i portali di trading online sono affidabili e, inoltre, anche alcuni broker cosiddetti “regolamentati” possono praticare tecniche di trading aggressive e collaborare con piattaforme dubbie.
Molti commercianti sono intrappolati in questo modo. Secondo i dati pubblicati dall’Autorité des Marchés Financiers o AMF, il numero di truffe sui portali commerciali è aumentato da 4 nel 2010 a 360 nel 2016. E negli ultimi 6 anni, le perdite stimate sono ammontate a quasi 4,5 miliardi di euro. Secondo François Molins, procuratore della Repubblica di Parigi, una cifra addirittura superiore alla frode dell’IVA sulle quote di carbonio.
Scam intelligenti
Infatti, se i truffatori online sono stati in grado di ottenere così tanti soldi dai commercianti, è perché sono particolarmente intelligenti. “Iscriviti e vinci fino a 5.000 euro di bonus”, “Guadagna 25.000 euro con soli 100 euro”. Questi sono esempi di frasi che possono facilmente cadere nella trappola. Gli annunci pubblicitari tendono anche a dire che chiunque può diventare un trader in 5 minuti, e alcuni broker offrono robot di trading per realizzare i cosiddetti profitti “sicuri”. Ma, ovviamente, è tutta una bugia! Eppure, non meno del 44% degli annunci pubblicitari online sugli investimenti finanziari sarebbe ora reindirizzato verso le piattaforme di trading. Questo spiegherebbe la corsa degli individui verso questo settore.
Commercianti, state attenti!
Attualmente, su 500 vittime, solo una cinquantina di casi sono trattati dalla Procura di Parigi. Anche se sono stati ingannati, molti commercianti decidono di non sporgere denuncia, sia nella speranza di recuperare il loro denaro in via amichevole o perché i loro investimenti non sono molto legali. In ogni caso, va ricordato che solo un’adeguata regolamentazione da parte dell’AMF e della ACPR Banque de France è una garanzia per gli operatori commerciali francesi. Quindi, nonostante le offerte più che interessanti, gli audit devono sempre venire prima di tutto.