Mentre le conseguenze post-Brexit si sono fatte sentire presto nel Regno Unito, questa uscita britannica dall’Unione europea potrebbe rappresentare una grande opportunità finanziaria per la Francia. Lasciando l’euro, il potere di Londra potrebbe effettivamente indebolirsi. Parigi potrebbe allora diventare il nuovo centro finanziario di riferimento? Lo sogniamo!
Un grande potere “riversato” dalle emozioni?
Londra, conosciuta anche come la City, fino ad allora era considerata il centro finanziario più bello del mondo. Inoltre, Francoforte e Parigi non potevano competere con essa, anche se il Regno Unito aveva già dovuto affrontare innumerevoli difficoltà economiche in passato. Le principali borse finanziarie europee sono state, infatti, principalmente a Londra. Eppure, da soli, gli inglesi hanno capovolto tutto. In ogni caso, questo è ciò che pensano molti operatori finanziari. Il fatto è che in campo finanziario non c’è spazio per le “emozioni”.
Lo stesso Warren Buffet ha già confermato nei suoi scritti che il peggior nemico di un finanziere sono le emozioni. Brexit sarebbe, tuttavia, il risultato di una “emozione collettiva”, assolutamente determinata a sfidare la vacuità delle organizzazioni europee. Emozioni che poi hanno preso il posto del pragmatismo britannico, che tuttavia gli ha permesso di effettuare analisi oggettive e di raggiungere i vertici in campo finanziario. Naturalmente, le conseguenze di tale cambiamento non saranno minime. Per la Francia, invece, è un’occasione per prendere le redini.
Difficoltà di copertura in Europa
Tra i principali cambiamenti apportati dal Brexit c’è la perdita del “passaporto europeo”. E’ il famoso passaporto economico che permette ai membri dell’Unione Europea di operare su tutto il territorio nazionale, nel rispetto – ovviamente – della normativa vigente. In particolare sul territorio francese, il possesso del “passeport in” consente a una società di uno Stato membro dell’UE di offrire i propri servizi in Francia, mentre il “passeport out” consente a una società di gestione francese di operare in un altro Stato membro o in un paese dello Spazio economico europeo (SEE).
Così, essendo ormai al di fuori dell’UE, gli operatori finanziari ed economici britannici non hanno più questo passaporto e non sono più liberi di operare sul territorio. Tuttavia, le istituzioni britanniche sono dei pesi massimi sul mercato europeo, ma la situazione potrebbe cambiare se non vi è copertura. Se in precedenza questo passaporto serviva come apertura ad altri paesi europei, ora è necessario che essi negoziino paese per paese. E, naturalmente, dovrebbero rispettare le norme commerciali di ciascun paese. Che è ancora lontana dall’essere vinta..
E se Parigi subentrasse in una situazione post-rottura?
Ma se Brexit chiude molte porte agli inglesi, per la Francia, possiamo dire con certezza che ci sono davvero nuove opportunità da cogliere senza indugio. Diversi punti rendono la piazza finanziaria parigina molto più vantaggiosa per gli investitori. Inoltre, per quanto riguarda la gestione dei fondi di credito alle PMI/VSE, questo ruolo dovrà ora essere condiviso. Sebbene siano le più grandi, le società di gestione inglesi non saranno più in grado di distribuire i fondi nella loro interezza a causa della mancanza di un passaporto europeo. I giocatori francesi entreranno inevitabilmente in gioco e, se sapranno sfruttare questa apertura, la piazza finanziaria parigina potrebbe essere la nuova piazza finanziaria globale. Naturalmente, anche in questo caso si tratta solo di ipotesi. Diversi fattori possono ancora entrare in gioco. Per continuare
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